Assonime e la Pianificazione Doganale

Assonime e la Pianificazione Doganale

CONDIVIDI SU

di Benedetto Santacroce

Anche Assonime entra sul tema della pianificazione doganale, confermando l’estrema attualità della customs compliance, specialmente ora, nell’imminenza dell’entrata in vigore del nuovo Codice Doganale dell’UE il prossimo 1 maggio.

Quello di Assonime è un lavoro complesso ed articolato che, in ottica propositiva e di riorganizzazione dei flussi aziendali, spinge le imprese – in particolare i gruppi e le multinazionali – ad un maggiore approfondimento di una leva, quale quella doganale, davvero in grado di concretizzare in breve tempo vantaggi o riduzioni di costi  potenzialmente elevatissimi.

È ormai noto che la “questione dogane” rappresenta un elemento fondamentale per l’efficienza dell’azienda, presentandosi il diritto delle dogane come l’unico settore tributario in grado di attraversare tutti i dipartimenti delle imprese impegnate negli scambi internazionali ed in grado di imprimere una vera svolta nell’ottimizzazione dei processi cross-border di acquisto e vendita delle merci.

L’esame dell’impatto in azienda della leva doganale, poi, risulta particolarmente opportuno in questa fase storica dove, in materia, sono in corso cambiamenti e trasformazioni che si presentano come di importanza epocale; su tutti, si rileva infatti l’attuale trasformazione di cui è oggetto la normativa comunitaria di settore, il cui Codice fondamentale in materia (Reg. n. 2913/92) sarà sostituito da un nuovo testo (Reg. 952/13), in vigore dal 1 maggio unitamente ad altri tre Regolamenti applicativi.

Si ha la convinzione che la conoscenza dei principali istituti su cui si basa questa normativa, rappresentino oggi un imprescindibile strumento di gestione del business per le imprese, la cui assenza può determinare un gap di competitività rispetto ai competitors presenti sui mercati internazionali. La leva doganale, infatti, in una logica interdisciplinare e di integrazione delle aree aziendali, è in grado di impattare sui flussi finanziari, logistici, produttivi o, ancora, di approvvigionamento; su ciascuno di questi aspetti, esistono precisi strumenti per di garantire un’efficiente gestione dei flussi operativi.

Solo ad esempio, il riferimento è agli istituti – tutti approfonditi da Assonime – del pagamento dei tributi a mezzo di depositi doganali e Iva, in grado di creare piattaforme ed hub logistici integrati; oppure, per quanto attiene ai brand commercializzati o prodotti, al tema della valorizzazione degli intangibles o dell’origine delle merci e dell’etichettatura made in, oltre che ai temi extratributari quali il dual use, la marcatura CE, gli oneri sanitari, ecc..

Peraltro, l’autorità doganale sta sempre più assumendo la veste, oltre che di organo di controllo, anche di ausilio per le imprese: il riferimento è alla certificazione AEO - il sistema di qualità doganale avente ormai di impatto a livello worldwide e vero e proprio fulcro del nuovo codice dell’UE -, al nuovo sistema di interpello e ruling doganale o, ancora, alle possibilità di razionalizzazione delle procedure di sdoganamento (es. sdoganamento centralizzato, preclearing, fast corridors, sdoganamento in mare).

In definitiva, il lavoro di Assonime si aggiunge ad un trend normativo e dottrinario che ora si reputa finalmente maturo per sfruttare la rivoluzione del nuovo Codice, sfruttandone i vantaggi e le semplificazioni. Il management dell’impresa attiva come player internazionale deve quindi necessariamente affrontare la questione doganale che, se evitata, espone l’azienda a rischi di contestazioni spesso estremamente gravosi o, comunque, al netto ritardo rispetto ad aziende concorrenti potenzialmente virtuose sul tema.

 

 

}