A cura di Lorenzo Lodoli e Benedetto Santacroce
Il processo tributario telematico nel 2017 si estenderà a tutto il territorio nazionale. Questo è quanto affermato dal comunicato stampa del Mef che richiama il decreto del Direttore Generale delle finanze di ieri 15 dicembre, dove si prevede di completare entro il 15 luglio 2017 l’estensione del PTT a tutte le Commissioni tributarie presenti nelle regioni ancora escluse quali sono: Campania, Puglia, Basilicata, Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Sicilia e Sardegna, Marche, Val d’Aosta e Province autonome di Trento e Bolzano.
Una serie di considerazioni di natura pratica, organizzativa e semplificativa dovrebbero spingere sin da subito gli operatori ad avvalersi delle procedure telematiche considerando che anche gli stessi atti impositivi sono già notificati (dal 1 giugno 2016 le cartelle di pagamento) o potranno essere notificati per via telematica (dal 1 luglio 2017 gli avvisi di accertamento). Innanzitutto nell’ambito tributario il percorso tracciato dal legislatore è in linea con quanto già realizzato per il processo civile, amministrativo, penale e contabile nei quali, dopo una iniziale fase di sperimentazione, si è reso o si sta rendendo obbligatorio l’utilizzo di strumenti telematici. Le regole procedurali per il processo tributario telematico sono contenute nel decreto ministeriale n. 163 del 2013, e, ad oggi, vige ancora il principio della facoltatività potendo ciascuna delle parti scegliere di notificare e depositare gli atti con le modalità tradizionali o con quelle telematiche. Il passaggio dalla facoltatività all’obbligo potrebbe essere però più rapido di quanto si possa pensare considerando la convenienza per tutti gli operatori.
Infatti il processo tributario telematico è in grado di assicurare l’interazione telematica delle procedure del contenzioso attraverso il semplice utilizzo della PEC e della firma digitale previa registrazione al sistema informatico della Giustizia Tributaria (SIGIT). Con un minimo investimento in tecnologia, considerando peraltro che tutti i professionisti iscritti in albi e registri dovrebbero già disporre di una casella di PEC, le parti processuali potranno procedere non solo alla notifica del ricorso o dell’appello a controparte, ma anche al loro successivo deposito telematico presso le Commissioni tributarie unitamente agli allegati e agli altri atti processuali utilizzando l’apposito applicativo PTT ed assicurandosi in questo modo l’accesso telematico e la consultazione del fascicolo informatico del procedimento in ogni fase e stato del giudizio.