L’utilizzo di massa delle tecnologie ha sconvolto il nostro modo di vivere quotidiano imponendo nuove abitudini e nuovi meccanismi di comunicazione e di socializzazione. La tecnologia ha anche determinato una rivoluzione nel rapporto con la Pubblica amministrazione che in modo lento, ma costante sta dematerializzando tutti i propri processi interni sviluppando in contemporanea l’erogazione di diversi servizi on line. Lo sviluppo di tutto questo si scontra con i limiti della burocrazia e con la trasformazione delle reti informatiche pubbliche che, proprio in questi giorni sono messe a dura prova a livello mondiale da diversi cyber attacks.
In effetti, proprio sull’erogazione dei servizi e sulla protezione delle reti si gioca la partita più difficile per rendere efficiente il sistema paese. Allo stato attuale, come evidenzia il rapporto Istat del 3 gennaio 2017 (“le tecnologie dell’informazione e della Comunicazione nella pubblica amministrazione locale”) solo un amministrazione su tre è in grado di gestire e concludere integralmente on line delle procedure amministrative con il cittadino. Più in dettaglio il rapporto, a dire il vero con riferimento l’anno 2015 (nell’informatica in 2 anni può cambiare il mondo), specifica che il 93,5% (nel 2012 era il 90,5%) delle amministrazioni consente la semplice visione e acquisizione di singole informazioni; l’85% (nel 2012 era il 75,9%) delle amministrazioni consente di scaricare la modulistica; il 33,8% (nel 2012 era il 19,1%) delle amministrazioni consente l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero relativo servizio richiesto.
Sempre sul piano dei servizi si sta sviluppando sempre più la creazione di piattaforme tecnologiche che consentano in modo più sicuro e semplice il regolamento delle singole transazioni. Per queste piattaforme i due elementi portanti sono costituiti dalle modalità di autenticazione degli utenti (sempre più improntate ai principi europei della strong autentication) e dalle regole trasparenti e flessibili di pagamento. L’Italia per questi due elementi può vantare da una parte l’attuazione del sistema SPID (sistema pubblico di identità digitale) e la realizzazione della piattaforma dei pagamenti di “pagoPA).
Quindi siamo sicuramente sulla strada giusta, ma il percorso è ancora lungo anche se sembra che, finalmente, tutti sono convinti ( in particolare politici e amministrazioni) che questa è l’unica via per adeguare il sistema pubblico alle esigenze del cittadino sempre più “digitale”.
Benedetto Santacroce