Benedetto Santacroce
Ettore Sbandi
Con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, cambia il sistema IVA, dogane ed accise applicabile per le merci movimentate nell'ambito degli scambi UE/UK. Al termine del biennio previsto per l'exit, infatti, le movimentazioni di beni lasceranno il sistema dell'IVA europea per entrare nella sfera di attuazione degli scambi doganali.
In dogana, in particolare, la fiscalità ulteriore che potrà essere applicata riguarda i potenziali dazi doganali che verranno posti. Molto dipende, infatti, dalla scelta di optare per l'istituzione tra le parti, comunque, di una unione doganale (ad esempio, analoga a quella in essere tra UE e Turchia), oppure di attivare un accordo di libero scambio – ALS (ad esempio, analoga a quella in essere tra UE e Svizzera). Nel primo caso, le merci non originarie di un sistema doganale o ivi immesse in libera pratica, non scontano dazio all'arrivo nell'altro sistema; nel secondo caso, invece solo le merci originarie non devono essere assoggettate alla fiscalità di confine.
Su questo, il white paper del Governo UK sul Customs Bill resta molto generale, prefigurando però due scenari opposti e comunque molto interessanti.
Nel caso, infatti, ove non dovesse essere concluso alcun accordo, viene proposta una soluzione di tipo tecnico. In sostanza, rimarrebbero attivi due sistemi doganali distinti e separati, con dazi teoricamente sempre applicabili, ma tra i quali vengono mutualmente riconosciute semplificazioni amministrative ed operative. Si parla, addirittura, di esonero dal presentare dichiarazioni doganali e/o di sicurezza, di applicazioni condivise della convenzione sul transito, di riconoscimento e vantaggi per gli operatori certificati (es. AEO), di condivisione di processi informatici, di analisi del rischio o di adempimenti relativi ai processi portuali o aeroportuali.
Nel caso opposto, invece, sebbene in forma ancora molto astratta e generale, si accenna alla creazione di un sistema doganale condiviso del tutto innovativo, che forse va anche oltre la mera unione doganale tradizionale, con processi condivisi e dazi applicati una sola volta e non replicati.
Quanto all'IVA, invece, questioni permangono non tanto per il fatto che le operazioni di cessione saranno comunque esenti (ora cessioni all'esportazione, però, e non cessioni intra UE), quanto perché cambiano le modalità di assolvimento dell’imposta all'acquisto, in futuro da versare direttamente in dogana all'atto dell'importazione e non più applicabile secondo il meccanismo del reverse charge.
Stessa questione attiene alle accise su tabacchi, alcolici ed energetici. Anche qui, uscendo dal sistema armonizzato, verranno poste norme applicative in modifica dei momenti impositivi, in molti casi spostati dalle immissioni in consumo per essere anticipati all'atto dell’importazione.