Fatturazione elettronica obbligatoria tra privati

Fatturazione elettronica obbligatoria tra privati

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Benedetto Santacroce

La fatturazione elettronica obbligatoria tra privati può costituire per gli studi professionali di contabilità (e non solo) una grande opportunità sia per digitalizzare i processi, che per utilizzare in modo più appropriato le informazioni ricevute, per eliminare tutte le problematiche che sorgono nell’acquisizione delle fatture e più in generale nello scambio di documenti con il cliente.
Questi effetti che costituiscono per il sistema economico nazionale la vera sfida da vincere, approfittando della novità normativa, sono stati condivisi anche dal Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in un interessante documento approvato nelle scorse settimane dalla Commissione interna delegata a esaminare proprio l’impatto della fattura elettronica sull'organizzazione degli studi professionali (si veda anche il sole 24 ore del 14 aprile 2018).
La fatturazione elettronica obbligatoria, in effetti, apre grandi possibilità per rivedere integralmente il processo di funzionamento di uno studio professionale e per semplificare il sempre difficile rapporto di scambio di informazioni tra il cliente e il professionista.
Più in dettaglio il professionista deve rafforzare la propria posizione di intermediario tra fisco e contribuenti, ma anche tra operatori economici divenendo il punto di riferimento privilegiato di ogni transazione. In questo senso, il professionista deve, digitalizzandosi, proporsi come “Hub” per tutte le proprie imprese clienti fornendo vieppiù servizi a più alto valore aggiunto.

Negli studi professionali che gestiscono la contabilità esistono delle figure professionali che non sono stimolate e sono sottoutilizzate con lavori del tutto ripetitivi. Si riduce, in particolare (come sottolinea anche il documento del CNEDC) l’attività di inserimento manuale di una molteplicità dei dati contabili. Questo consentirà di dedicare le risorse ad attività di controllo sostanziale dei documenti ovvero per ricollocarle in fasi successive di elaborazione dei documenti contabili.
Oltre a questo, attraverso l’integrazione dei processi, il professionista che disporrà dei dati in modo più tempestivo, con maggiore completezza e certezza delle informazioni aziendali potrà fornire lui stesso dei servizi di analisi e monitoraggio dei propri clienti sempre più puntuali, precisi e completi.
Un obiettivo in più da raggiungere, nell’era dei dati, è la possibilità di rendere utilizzabili tutte le informazioni relative al singolo cliente a sua disposizione attraverso il ricorso ad algoritmi che, secondo logiche diverse, siano in grado di incrociarle e di interfacciarle tra di loro e con fonti esterne. Questo costituirà il vero e proprio salto qualitativo a cui ciascun professionista dovrebbe tendere.

Volendo essere più concreto il professionista (anche per clienti meno strutturati) potrà per la prima volta introdurre concetti e procedure prima impensabili. Ad esempio, potrà prima in modo elementare e poi in modo sempre più spinto introdurre delle procedure di controllo di gestione. Molti contribuenti non sanno neppure (se non in contesti molto standardizzati) se il servizio o il bene che vendono è in linea con il mercato o, ancora , peggio, se lo vendono sotto o sopra costo.
Tutti questi ragionamenti imporrebbero, però, che l’inserimento della fattura elettronica (che comporta l’emissione, la trasmissione tramite SdI e la sua conservazione elettronica) nella gestione delle transazioni commerciali non si limiti al documento fattura, ma che riguardi l’intero ciclo dell’ordine attivo e passivo e anche i processi di pagamento ovvero i documenti che vengono emessi per la consegna e la ricezione dei beni. Solo così si potrà massimizzare i benefici.

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