Benedetto Santacroce
Alessandro Mastromatteo
Le regole tecniche che informano il sistema di trasmissione delle fatture elettroniche escludono la possibilità di gestire tramite SdI gli avvisi di parcella del professionista. Inoltre, l’invio telematico delle fatture con controllo sostanziale di alcune informazioni blocca sul nascere l’eventuale trasmissione verso una partita Iva cessata.
Queste sono delle dirette conseguenze dell’introduzione delle fatture elettroniche tra privati (in parte già esistenti in riferimento alle fatture Pa).
In effetti, come cercheremo di evidenziare, l’invio di una fattura elettronica implica per gli operatori delle scelte preventive e delle cautele particolari per evitare che la fattura elettronica sia scartata ovvero dia luogo all’applicazione di sanzioni. Inoltre è necessario, considerate le regole tecniche che imbrigliano il processo di spedizione, predisporre il documento seguendo attentamente il formato XML facendo attenzione ai controlli che il sistema di interscambio effettua automaticamente sul file. Infine, un punto delicato da affrontare immediatamente riguarda la scelta se in emissione della fattura tra privati si vuole o meno ricorrere a firmare il file da inviare. Questa, effettivamente è una scelta obbligata nel flusso verso la PA, mentre è del tutto libera nel flusso tra privati.
Cercando di voler chiarire in dettaglio il flusso e le criticità, anche seguendo quanto sollevato dai numerosi quesiti che giungono dai lettori ci sembra necessario affrontare separatamente i temi.
Le scelte preventive
L’impresa e il professionista che per la prima volta il 1° luglio 2018 ovvero il 1° gennaio 2019 si troverà ad emettere una fattura dovrà effettuare alcune scelte di fondo:
- dovrà definire il canale di dialogo con lo SdI;
- dovrà scegliere se sul file XML vorrà o meno apporre una firma digitale che blindi il documento che sarà inviato al SdI.;
- dovrà acquisire l’indirizzo telematico o il codice destinatario a cui far recapitare la fattura;
- dovrà preventivamente introdurre un sistema che controlli il file XML, anticipando le verifiche che poi farà il sistema d’interscambio.
Tutte queste scelte potranno essere effettuate dall’operatore da solo ovvero avvalendosi di un intermediario.
L’invio nella pratica
Se volessimo tradurre le predette scelte prendendo ad esempio un professionista o una piccola impresa che vuole inviare la fattura ad un suo cliente senza passare da un intermediario. Per il canale di trasmissione potrà scegliere la posta elettronica certificata (PEC). Con il primo invio allo SdI il canale si attiva automaticamente. Inoltre l’apposizione sul file XML della firma è per le fatture tra privati del tutto opzionale. Comunque si consiglia di apporre la firma perché consente di opporre il contenuto del file inviato al cliente (si ripete, però, che è solo un’opportunità). Per l’individuazione del codice destinatario il contribuente dovrà richiedere al cliente di fornirgli il codice ID ovvero la PEC. Se il cliente non la invia, niente paura si potrà richiedere la PEC a INIPEC (l’indirizzo nazionale delle PEC ovvero, come chiarito dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate si potrà inserire nel file XML nel campo “codice destinatario il codice convenzionale “0000000”.
I controlli preventivi
Per quanto riguarda infine i controlli preventivi gli stessi riguardano solo dati fondamentali. Le regole tecniche specificano con chiarezza individuando specifici codici di scarto quali elementi vengono verificati. In particolare, un tema che ha creato non pochi problemi ai contribuenti con lo spesometro è costituito dalle partita Iva errate o inesistenti. Con la fattura elettronica il fenomeno, anche se porterà a degli scarti immediati della fattura, tenderà a scomparire. In pratica se la partita Iva del mittente o del destinatario è inesistente il sistema la scarta in automatico (codici da 00301 a 00306) - e quindi nel futuro non potrà essere proprio emessa. Questo porta come conseguenza che una delle prime attività da porre in essere è l’aggiornamento dell’anagrafica per acquisire correttamente i dati identificativi del cliente.