L’Agenzia Dogane Monopoli, ascoltando le richieste degli operatori, sceglie la strada di un ulteriore rinvio per l’entrata in vigore del nuovo processo di rilascio delle prove di origine, che abbandona il precedente sistema dei certificati previdimati in favore dell’attivazione di procedimenti elettronici di controllo preventivi e puntuali.
L’idea è infatti quella di virare verso un processo di rilascio più efficiente ed informatizzato, spingendo ancora gli esportatori ad acquisire al più presto lo status di esportatore autorizzato; per questo, sentite anche le associazioni di categoria in un apposito public hearing tenutosi lo scorso 22 giugno, la Dogana ha scelto che l’attuale stato dell’arte rimanga invariato fino al 31 ottobre 2020.
La questione del rilascio delle prove di origine è molto dibattuta ed ha una storia ormai risalente. Esattamente un anno fa, infatti, con la nota 91956/19 l’Agenzia sceglieva di porre fine all’attuale sistema di rilascio dei certificati, che prevede la consegna di documenti “in bianco” che gli operatori possono compilare per l’export, riconsegnando poi i moduli non utilizzati. Questo sistema è molto rapido ed efficace, ma poco ortodosso sul piano normativo; per questo, onde evitare anche la considerazione di procedure di infrazione da parte dell’UE, l’autorità aveva scelto di instaurare appositi procedimenti amministrativi per il rilascio delle prove, sulla base dunque di apposite istanze documentate che i funzionari locali devono valutare per determinare o meno l’emissione del documento.
È naturale che ciò comporterà tempi di attesa più lunghi, potenzialmente non compatibili con le esigenze di celerità del commercio internazionale e dei trasporti già oggetto di pianificazione e prenotazione.
Questo ha preoccupato molto gli operatori del settore che, da più parti e secondo varie forme, hanno chiesto all’autorità doganale di riconsiderare le proprie posizioni o, almeno, individuare forme di operatività in grado di meglio contemperare le esigenze di tutte le parti in causa. Per questo l’Agenzia ha varie volte differito l’adempimento e, da ultimo, lo scorso 22 giugno ha organizzato un incontro pubblico con gli operatori, nell’ambito del quale ha preso atto che l’intero comparto economico ha rappresentato le possibili criticità derivanti dall’innesto del nuovo sistema.
La dogana ha prontamente riconosciuto tale esigenza come “particolarmente significativa e rilevante per l’intero sistema Paese in questo particolare momento storico” e, con a circ. 21/D/20 ha dunque disposto la proroga al 31.10.2020.
Questo rinvio, però, assegna dei compiti precisi sia alle dogane che agli operatori.
Anzitutto, l’autorità ha inteso implementare soluzioni tecnologiche che agevolino il rilascio dei certificati di circolazione nel rispetto della normativa vigente. Oltre al superamento del dato cartaceo in favore di una gestione più moderna ed efficiente, è interessante notare la volontà dell’amministrazione di snellire i processi di richiesta.
Di contro, nelle more di questo periodo si intende assicurare agli esportatori nazionali la possibilità di ottenere il rilascio dell’autorizzazione allo status di esportatore autorizzato, che consente di indicare l’origine preferenziale delle merci direttamente in fattura senza necessità di certificati e che, peraltro, è la vera chiave per superare le potenziali crisi derivanti dall’entrata in vigore del nuovo sistema di rilascio dei certificati cartacei.
È questa, sicuramente, la frontiera di qualità che devono inseguire gli operatori nazionali, approfittando del momento per l’esecuzione di controlli di origine interni, audit di compliance, diffondere cultura doganale e beneficiare dei vantaggi che sono previsti dalla regolazione UE di settore.