Legge di Bilancio: Duty free, scende a 70€ l'importo minimo degli acquisti senza Iva

Legge di Bilancio: Duty free, scende a 70€ l'importo minimo degli acquisti senza Iva

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Di Santacroce Benedetto, Abagnale Anna

Ancora più attrattivi gli acquisti in Italia per i turisti stranieri.
Tra le novità che emergono dalla bozza della legge di Bilancio figura l'abbassamento della soglia da 154,94 a 70 euro al di spora della quale le cessioni di beni ai consumatori finali extraUE sono effettuate senza pagamento dell'Iva.

La modifica impatta sull'articolo 38-quater del decreto Iva con l'obiettivo di sostenere la ripresa della filiera del turismo nazionale e potenziare il rilancio a livello internazionale dell'attrattività turistica italiana.

La scelta è di natura politica e funge, dunque, ad incentivo per il commercio al dettaglio rendendo l'Italia una meta attrattiva anche per gli acquisti. Il trattamento di vantaggio, tuttavia, è soggetto a condizioni ben precise:

  • la cessione è effettuata nei confronti di persone fisiche che agiscono nella veste di privati. Sono esclusi gli acquisti effettuati da soggetti business;
  • tali acquirenti devono avere la residenza, o il domicilio, al di fuori del territorio UE, come espressamente indicato sil passaporto o altro documento equipollente che l'acquirente è tenuto ad esibire al cedente all'atto dell'effettuazione dell'acquisto, i cui estremi vanno riportati in fattura;
  • i beni sono trasportati nei bagagli personali dell'acquirente;
  • l'uscita dei beni dal territorio UE avviene entro il terzo mese successivo a quello dell'effettuazione dell'operazione e la restituzione al cedente della fattura vistata dalla dogana di uscita (non necessariamente italiana), entro il 4° mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione;
  • gli acquisti effettuati presso lo stesso negozio e risultanti da un'unica fattura hanno valore superiore a 70 euro, presumibilmente dal 1° gennaio 2023.

Con il principio di diritto n.8/2020, le Entrate ricordano poi che il bene acquistato deve essere destinato all'uso personale/familiare del viaggiatore ed essere privo di funzione commerciale e che tale operazione va documentata, tramite il sistema Otello, con fattura in formato elettronico.

Rispettati tali requisiti, le possibilità sono due:

  1. la cessione avviene senza imposta, salvo successivo versamento della stessa nota di variazione ex articolo 26 del decreto Iva (laddove non sia presentata la prova dell'uscita dei beni dall'UE);
  2. l'operazione avviene con pagamento dell'Iva, poi rimborsata al cessionario dal cedente, il quale la recupera (ove sia fornita la prova anzidetta).

Chiariscono, infine, le Entrate che non è ammessa l'esclusione del rimborso dell'Iva versata dal consumatore extraUE quando non siano rispettati vincoli contrattualmente imposti che non trovano diretto riscontro nell'articolo 38-quater.

Le scelte dell'ordinamento nazionale sul tax free sono in direzione opposta rispetto al Regno Unito che, dopo Brexit, sebbene con qualche ripensamento, ha eliminato del tutto la misura agevolativa, causando danni al turismo britannico.

Studio Santacroce & Partners

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