La fattura con clausola Ddp per merce arrivata dalla Cina

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Di Ficola Simona

LA DOMANDA

In caso di merce pervenuta dalla Cina con clausola Ddp (Delivered duty paid, ossia reso sdoganato e indicante il luogo di consegna convenuto nel Paese d'importazione), quindi senza bolla doganale, come dovrà essere contabilizzata la fattura ricevuta? In particolare, è necessario provvedere all'autofattura con codice TD19, oppure è sufficiente registrare la fattura cinese come semplice movimento contabile?

 

LA RISPOSTA

L'operazione descritta individua una importazione per la quale il dazio è a carico del venditore. Verosimilmente (ma questo è da verificare in base agli accordi contrattuali), anche l'Iva potrebbe essere a carico del venditore. Tuttavia, a prescindere dagli accordi, la bolla doganale viene comunque redatta; quindi è onere dell'acquirente recuperarla dal venditore.

Le operazioni di importazione non vanno inviate al sistema di interscambio (Sdi), in quanto, appunto, sono documentate da bolletta doganale (articolo 3-bis del Dlgs 127/2015).

La fattura del fornitore cinese può essere registrata nella contabilità generale, per documentare il costo, ma la registrazione ai fini Iva, anche al fine di detrarre l'imposta, può essere effettuata solo sulla base della bolla doganale.

Studio Santacroce & Partners

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