Scatta anche la responsabilità per la 231

Scatta anche la responsabilità per la 231

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Di Lodoli Lorenzo, Santabarbara Vittorio

Si allargano i reati-presupposto della responsabilità amministrativa delle società comprendendo anche quelli accise. L'articolo 4 dello schema di decreto delegato, infatti, interviene sul Dlgs 231/01 estendendo la responsabilità 231 delle società ai reati previsti dal Dlgs 504/1995, il cosiddetto Testo unico delle accise (Tua). 

L'articolo 25-sexiesdecies del Dlgs 231/01, che prevede la punibilità delle società per i delitti di contrabbando, viene modificato per ricomprendere le violazioni delle disposizioni nazionali complementari al Codice doganale dell'Unione e del Tua.

Rientreranno quindi nel novero della responsabilità 231 nuovi reati come quello di sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accise su prodotti energetici o sulle bevande alcoliche o ancora quelli collegati alla circolazione dei prodotti soggetti ad accise. 

L'accertamento della responsabilità 231 per l'azienda comporta l'irrogazione delle sanzioni tipiche del mondo 231: pecunarie ed interdittive.

Le sanzioni pecunarie vengono definite secondo l'abituale sistema previsto dal Dlgs 231/2001: sanzioni modulabili nel numero di quote (per questa fattispecie da 200 a 400) che possono portare a una sanzione in capo alla società che può variare da un minimo di 51.646 a un massimo di 619.748 euro. 

Le sanzioni interdittive applicabili alla fattispecie possono essere il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione (salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio), l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi nonché il divieto di pubblicizzare  beni o servizi.

Per una corretta gestione del rischio derivante alle nuove disposizioni, pertanto, le società saranno chiamate all'adozione o all'aggiornamento dei modelli organizzativi ex Dlgs 231/01.

Studio Santacroce & Partners

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