Obblighi di fatturazione elettronica per operazioni intra-Ue e di predisposizione ed invio del Drr - Digital reporting a decorrere dal 1° luglio 2030 rispetto alla decorrenza del 1° gennaio 2028 fissata inizialmente dal pacchetto Vida - Vat in the digital age: questa una delle novità previste dalla bozza di direttiva Iva in discussione il prossimo 14 maggio 2024 nel corso dell'Ecofin, all'interno del quale si cercherà di raggiungere un accordo politico sul pacchetto relativo all'imposta sul valore aggiunto (Iva) nell'era digitale.
Il pacchetto comprende tre proposte, volte rispettivamente a contrastare le frodi in materia di Iva, sostenere le imprese e promuovere la digitalizzazione. La revisione delle tempistiche di adozione ha interessato anche le altre misure: differita dal 1° gennaio 2026, rispetto al 2025, la disciplina sul fornitore presunto per i gestori di piattaforme elettroniche: scatta invece dal 1° luglio 2027 la Dvr-Single vat registration e cioè la registrazione Iva unica rispetto al termine precedentemente individuato al 1° gennaio 2025; al 1° gennaio 2035 viene invece spostato il termine entro cui le normative nazionali in tema di fatturazione elettronica, adottate prima del 1° gennaio 2024 compresa quindi quella italiana, dovranno essere armonizzate agli standard europei Ubl o Cii.
Al netto delle modifiche in termini di decorrenza, di assoluto rilievo rispetto alla proposta iniziale della Commissione Com (2022) 701 datata 8 dicembre 2022, la cancellazione delle disposizioni che, nel modificare la vigente direttiva Iva 2006/112, avevano abrogato la possibilità di emettere fatture riepilogative. Infine, è stato ampliato da due a dieci giorni il termine per l'emissione della fattura per le operazioni transfrontaliere a decorrere dal verificarsi dell'evento imponibile.
Il testo della direttiva, pubblicato in bozza, è il risultato delle attività di consultazione e mediazione realizzate, funzionali ad armonizzare le varie istanze degli Stati membri con l'esigenza avvertita dal legislatore unionale di modernizzare le regole di funzionamento dell'imposta, garantendo altresì misure in grado di ridurre il Vat gap attraverso l'utilizzo della digitalizzazione per contrastare l'evasione fiscale ed il fenomeno delle frodi carosello realizzate con operazioni intra-UE.
La tempistica di raccolta e scambio delle informazioni tra le autorità fiscali degli Stati membri costituisce infatti, ad oggi, un ostacolo al contrasto efficace delle frodi, ritenendosi indispensabile accelerare sul versante della disponibilità di dati in formato strutturato ed immediatamente elaborabili. Questo comporterà l'introduzione quindi dell'obbligo di fattura in formato elettronico strutturato Ubl o Cii, della presentazione di report digitali (Drr) in tempo reale con i dati delle operazioni intra-UE realizzate, della previsione di utilizzo della partita Iva unica (Svr) in tutta l'Unione Europea, nonché lo spostamento in capo ai gestori di piattaforme on-line degli obblighi Iva rendendoli fornitori presunti delle operazioni realizzate.
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