Ulteriore proroga sino al 31 dicembre 2025 o, se precedente, sino alla data da cui troveranno applicazione le disposizioni nazionali attuative del pacchetto Vida, dell’autorizzazione concessa all’Italia per l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica in deroga alla direttiva Iva: con la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio Ue presentata dalla Commissione COM (2024) 447, in corso di approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione, viene così garantita la piena operatività e continuità della e-fattura nazionale in prossimità della scadenza, fissata a fine 2024, dell’attuale provvedimento autorizzativo.
Al riconoscimento quindi della piena efficacia dello strumento della fatturazione elettronica nella lotta contro le frodi e l’evasione fiscale, nella semplificazione degli adempimenti tributari e nella riduzione dei costi amministrativi per le imprese, si accompagna l’indicazione circa l’oramai imminente adozione delle nuove regole unionali le quali, modificando la direttiva 2006/112/Ce, da un lato superano l’equivalenza tra le fatture cartacee e quelle elettroniche, a tutto vantaggio di queste ultime e, dall’altro, non renderanno più necessaria l’accettazione del destinatario per ricevere flussi di dati in formato strutturato. Proprio in relazione agli articoli 218 e 232 della direttiva Iva, che disciplinano tali regole, l’Italia ha infatti richiesto nel corso degli anni tre proroghe: la prima correlata all’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica riconosciuta con decisione di esecuzione (Ue) 2018/593 del 16 aprile 2018, a valere sul triennio in scadenza il 31 dicembre 2021.
La seconda autorizzazione, quella in corso sino al 31 dicembre 2024, è stata rilasciata il 13 dicembre 2021 con decisione 2021/2251, ampliando anche l’ambito di applicazione così da includere i soggetti passivi che beneficiano della franchigia per le piccole imprese. L’ulteriore richiesta di proroga del regime autorizzativo, presentata dall’Italia l’11 aprile 2024, è motivata non solo sulla base dei risultati ottenuti nella lotta all’evasione ma anche delle semplificazioni amministrative, quali i registri precompilati di acquisto e vendita, la comunicazione periodica di liquidazione Iva precompilata, la dichiarazione Iva annuale precompilata, comprese le imposte da versare, da compensare o da chiedere in rimborso.
A fronte, perciò, di due successive deroghe, ciascuna a valenza triennale, la nuova autorizzazione in corso di rilascio si caratterizza per la sua applicabilità potenzialmente per un periodo variabile, in quanto risulterà operativa sino alla prima di due date: e cioè o al ricorrere della scadenza stabilita al 31 dicembre 2025, ovvero alla data da cui gli Stati membri saranno chiamati ad adottare le eventuali disposizioni nazionali attuative del pacchetto Vida.
Nel prossimo Ecofin di novembre dovrebbe finalmente essere approvato il set normativo modificativo della direttiva Iva una volta raggiunto, come sembra, l’accordo con l’Estonia circa le piattaforme di e-commerce: in base al testo ad oggi disponibile, a seguito dell’accordo Vida e della pubblicazione delle modifiche alla direttiva Iva, gli Stati membri saranno infatti liberi di imporre schemi di fatturazione elettronica esclusivamente per le transazioni nazionali senza l’approvazione preventiva della Commissione mentre l’emissione di fatture elettroniche non sarà più soggetta all’accordo del cliente.
I soggetti passivi di imposta dovranno quindi farsi trovare pronti a ricevere le fatture elettroniche se uno Stato membro introduce un regime nazionale.
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