L'allineamento alle regole Ue apre la strada alla modernizzazione

L'allineamento alle regole Ue apre la strada alla modernizzazione

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Di Santacroce Benedetto

Colpo di spugna del legislatore italiano negli scambi di beni con Paesi terzi: le norme nazionali sono state riallineate a quelle unionali, cancellando dopo oltre 50 anni il Testo unico delle legge doganali (Tuld). Un testo che era ormai obsoleto e per lo più svuotato di significato.

Inoltre, sono state introdotte con le disposizioni complementari al codice doganale dell'Unione (Dnc) nuove regole procedurali per controlli e accertamenti.  Ed è stato riscritto il connesso sistema sanzionatorio, di tipo sia penale sia amministrativo.

In estrema sintesi questi sono gli effetti determinati a partire dal 04 ottobre 2024, dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 141/2024 e, in particolare, dell'allegato a tale decreto.

 

Il riordino futuro

La riforma ha molti meriti: riporta ordine in una ingiustificata sovrapposizione ancora esistente tra norme nazionali, nate in un contesto giuridico del tutto differente, e norme unionali di carattere prevalente che dal 1992 in poi (con ben due modifiche importanti) hanno riscritto le regole comuni del diritto doganale.

Proprio per queste riforme unionali avevano già, in modo implicito, reso inefficaci molte disposizioni nazionali e lo stesso legislatore domestico nel tempo con interventi mirati aveva, solo in parte, riformato le regole del Tuld.

Ovviamente, le modifiche normative sono solo il primo passo verso una vera e propria modernizzazione del sistema. Che passa necessariamente, non solo, dalla completa attuazione della rivoluzione digitali in atto, ma anche dalla corretta interpretazione dei principi imposti dal legislatore e già oggetto di un'articolata prassi nazionale che, per alcune situazioni, risente ancora delle vecchie regole.

Questa attività interpretativa è già cominciata, subito dopo la pubblicazione del Dlgs 141/2024, con la pubblicazione della circolare 20/D/2024, con cui l'agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) ha voluto dare le prime indicazioni agli uffici e agli operatori economici, e della circolare 22/D/2024.

A queste circolari ulteriori prassi sono in cosrtruzione con lo scopo di evitare che l'introduzione delle nuove norme determini una situazione di impasse e di rallentamento dei flussi commerciali.

 

L'analisi delle novità

Entrando più in dettaglio delle principali novità delle Dnc, pare necessario ribadire che il Dlgs 141/2024 interviene in quattro principali aree:

1.Relazione tra dogane e operatori economici. In quest'area, di particolare interesse è la definizione più chiara delle componenti del rapporto doganale e dei relativi diritti di confine, con l'inclusione tra essi dell'Iva. La novità - o, meglio, il chiarimento che costituisce una specifica scelta nazionale -  ha come conseguenze: un ampliamento dei debitori dell'imposta, uno specifico meccanismo di liquidazione, accertamento e riscossione dell'imposta in dogana e l'applicazione alla stessa delle sanzioni doganali. Sempre sui rapporti tra dogane e operatori economici, c'è un particolare impulso all'attuazione dello sportello unico doganale e dei controlli (Sudoco), che ha lo scopo di centralizzare in doganale tutte le attività di controllo che avvengono da parte di autorità differenti in sede di sdoganamento delle merci.

Sempre in questa area, molto importante è la revisione, in una logica unionale dell'istituto della rappresentanza doganale. Cancellando la riserva prevista prima sulla rappresentaza diretta a favore degli spedizionieri doganali.

2. Istituti sostanziali e regimi. Qui gli interventi sono molto più limitati, perché risentono in modo particolare delle regole sostanziali e procedurali adottate a livello unionale. Interessanti solo le previsioni in matreria di temporanea custodia, depositi doganali, punti e zone franche, temporanea esportazione.

3. Accertamento e revisione delle dichiarazioni doganali. In questa area risultano particolamente importanti le regole imposte per la gestione dei controlli in linea e a posteriori. Con la previsione, in caso di contestazioni, di un contraddittorio preventivo obbligatorio.

4. Sanzioni amministrative e penali. Qui la maggiore riforma per impatto sugli operatori è sicuramente costituita dall'approvazione di un nuovo sistema sanzionatorio che mette al centro le sanzioni di natura penale per tutte le violazioni che in termini di diritti di confine superano la soglia di 10.000 euro.

Studio Santacroce & Partners

 


 

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