Novità: Iva, Dogane, Accisa 2025

Novità: Iva, Dogane, Accisa 2025

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Di Santacroce Benedetto

Il 2025 per Iva, dogane e accise si è aperto con numerose novità sia nazionali che internazionali che condizioneranno non poco i comportamenti degli operatori e dei loro consulenti. Lo studio, nelle ultime settimane di dicembre e nelle prime due di gennaio ha elaborato una serie di approfondimenti sui temi di maggiore interesse per i quali nei prossimi giorni vi proporremo qualche pillola video per chiarire alcuni aspetti e criticità fornendo delle prime soluzioni ai problemi e per le quali a fine mese uscirà in edicola con il sole 24 ore come ogni anno un volume (Iva 2025). 

Per le dogane, dopo l’approvazione della riforma con l’abrogazione del TULD sostituito dalle DNC (che ha fatto oggetto di un volume pubblicato con il sole 24 e da me personalmente curato), ora è tempo per l’approvazione di un correttivo proposto dalle associazioni di categoria e per la conclusione dell’iter approvativo del nuovo codice doganale unionale. Inoltre in materia di policies europee è interessante segnalare la proroga al 1 gennaio 2026 per le regole di monitoraggio del regolamento sulla deforestazione (regolamento che riguarda non solo gli importatori, ma anche i commercianti al minuto) ovvero la prosecuzione del periodo transitorio relativo al Cbam, periodo che si chiuderà al 31 dicembre 2025 ovvero la nuova disciplina del lavoro forzato che comporta una gestione più attenta dell’approvvigionamento di beni dall’estero ovvero la realizzazione di operazioni di esportazione (le specifiche regole vanno rese operative nei singoli Stati membri dal 2027). 

Per le accise, infine, si aperto il cammino di approvazione del decreto delegato che è ora sottoposto al vaglio del Parlamento con la creazione della nuova figura del SOAC (soggetto obbligato accreditato). 

 

Per le novità Iva, in questa news segnaliamo: 

- La formale abrogazione, a cura dell’art. 16 ter del Dl 131/2024, della norma nazionale che rendeva irrilevanti ai fini Iva i distacchi di personale per i quali la distaccataria rimborsava il solo costo del personale alla distaccante. La previsione che deriva da una dichiarazione di incompatibilità contenuta nella sentenza della Corte di Giustizia UE causa C-94/19 non comporta, però, un automatico assoggettamento ad Iva dei nuovi contratti e questo impone delle analisi per evitare nuovi recuperi; 

- La proroga al 1° gennaio 2026 del regime di esclusione dall’Iva per le prestazioni di servizio o per le cessioni di beni realizzati nei confronti degli associati dai relativi enti associativi; 

- La revisione di alcune aliquote ridotte - 5% per attività sportive invernali e alpinistiche e per la cessione di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari; 

- Il recepimento della direttiva UE 2020/285 (Dlgs 180/2024) con la previsione di un nuovo regime di franchigia Iva transfrontaliero per le imprese minori. Questo istituto è di particolare interesse e cerca proprio per le imprese minori che operano sull’estero di ridurre gli oneri adempimentali. Anche per questo istituto l’analisi immediata è necessaria anche alla luce del provvedimento direttoriale di attuazione dell’Agenzia delle Entrate n.460166 del 30 dicembre 2024; 

- Il recepimento della direttiva UE 2022/542 – revisione della territorialità Iva per gli eventi trasmessi in streaming che adesso trovano la loro localizzazione sia nel caso di servizio a soggetto passivo d’imposta che a soggetto consumatore finale nel luogo del committente; 

- La previsione, in ottica antievasione, di un regime obbligatorio di reverse charge per i servizi resi alle imprese della logistica, della movimentazione delle merci e dei trasporti. Questa nuova ipotesi di reverse charge è soggetta alla preventiva autorizzazione di Bruxelles. Proprio per questo la manovra del 2025 ha previsto un meccanismo opzionale in cui le parti interessate si accordano in modo tale che l’Iva venga versata dal committente. 

- La sanatoria, prevista sempre dalla manovra del 2025, per il regime Iva della formazione resa agli enti autorizzati alla somministrazione di lavoro. 

- Le numerose modifiche che riguardano gli obblighi relativi al fisco telematico: quali ad esempio la proroga al 31 marzo 2025 del divieto di emissione della fattura elettronica per le prestazioni sanitarie; ovvero l’integrazione, a decorrere dal 1 gennaio 2026, tra registratore telematico e pagamento elettronico con invio in tempo reale di entrambe le informazioni all’Agenzia delle Entrate; ovvero la previsione di nuovi servizi informatici per la gestione dell’imposta di bollo o per l’integrazione operativa del cassetto fiscale. Sono in attesa di pubblicazione le regole tecniche per la trasmissione telematica senza registratori, ma con software preautorizzati. 

- L’individuazione tramite il decreto ministeriale del 9 dicembre 2024, di attuazione dell’art. 4 del Dlgs 13/2024, delle regole da seguire da parte dei rappresentanti fiscali di soggetti esteri (art. 17, comma 3 , del Dpr 633/72) per la comunicazione dei requisiti soggettivi, nonché per la prestazione della relativa garanzia.  Ovviamente, oltre al nostro sforzo, attendiamo da chiunque voglia inviarci spunti di riflessione o criticità incontrate nei diversi settori di interesse.

Studio Santacroce & Partners

 


 

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