L'agenzia delle Entrate, in materia di accertamento, tenta di cambiare passo concentrando le proprie attività di controllo verso quei comportamenti che possono rappresentare una reale evasione o elusione tributaria, mettendo in secondo piano i rilievi che si basano su interpretazioni giuridiche talvolta forzate e poco motivabili.
Le novità
La svolta, contenuta nella circolare 25/E/2014, è diretta a migliorare il livello qualitativo dei controlli, abbandonando rilievi di carattere meramente formale, di scarsa rilevanza, ma soprattutto (e questa è la vera novità) di minore sostenibilità.
La posizione espressa dall'Agenzia va sicuramente sostenuta perché la lotta all'evasione si realizza, come sostiene la circolare, solo se l'azione di controllo viene percepita dai contribuenti come corretta e proporzionale. Se così non è, si crea una sfiducia e una inutile contrapposizione tra contribuenti e controllori che non aiuta il raggiungimento dell'obiettivo comune: il pagamento delle imposte nel rigoroso rispetto della capacità contributiva del singolo. In questo modo è possibile, proprio attraverso l'azione del fisco, aumentare il numero dei contribuenti e ampliare il gettito erariale, senza però rendere sproporzionata la richiesta di contribuzione.
In stretta coerenza con la strategia della condivisione va letta la volontà di improntare gli accertamenti in modo tale da prediligere il contrasto a fenomeni di "evasione reale", abbandonando o, meglio, riducendo in modo più attento la lotta "all'evasione interpretativa". In effetti, i numeri abnormi che quantificano in Italia il livello di evasione fiscale impongono a chi controlla di contrastare in via prioritaria comportamenti evasivi più gravi.
Sotto questo punto di vista risulterà anche particolarmente importante conoscere meglio l'evasione sia sul piano fenomenologico che quantitativo. Per quanto riguarda il primo aspetto l'obiettivo si potrà raggiungere attraverso mirate analisi del rischio; per quanto riguarda i profili quantitativi sarà interessante seguire gli effetti delle nuove regole stabilite dalla delega fiscale che impongono una determinazione più puntuale e scientifica dell'ammontare dell'evasione. Infine, il miglioramento qualitativo dei controlli incentiva anche il ricorso ai numerosi strumenti messi in campo negli ultimi anni per deflazionare il contenzioso ricorrendo sempre di più a istituti quale la definizione dei processi verbali di constatazione o degli inviti al contraddittorio o all'accertamento con adesione.