Spesometro: problemi da risolvere e soluzioni

Spesometro: problemi da risolvere e soluzioni

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Dopo la sbornia delle novità di fine anno, per la quale il contribuente in assenza di istruzioni dovrà navigare a vista per ancora qualche mese, già si prospetta all’orizzonte la nuova stagione dichiarativa e comunicativa.  In particolare se con il 1° febbraio comincerà la stagione della dichiarazione Iva, subito dopo scatteranno le scadenze annuali delle comunicazioni che, purtroppo, anche quest’anno impegneranno   i contribuenti alla ricerca dell’informazione giusta da trasmettere al fisco. Tra questi adempimenti nel corso del mese di aprile (10 aprile per chi liquida l’imposta mensilmente e 20 aprile per gli altri contribuenti) ripartirà anche lo spesometro.

In effetti qualcuno potrebbe chiedersi perché ci cominciamo a preoccupare adesso di un adempimento che scatterà solo nel mese di aprile. La risposta è semplice ed è legata a due considerazioni.

La prima considerazione è identificabile in un chiaro rammarico perché il 1° gennaio 2015 è passato senza che la sperata semplificazione prevista dall’art. 50-bis del Dl 69/2013 si sia avverata e anzi non si è proprio mossa. In effetti, quella semplificazione aboliva molti degli adempimenti comunicativi tra cui proprio lo spesometro a fronte dell’invio all’Agenzia delle Entrate da parte dei contribuenti delle fatture e dei corrispettivi relativi alle operazioni effettuate. L’unica speranza che abbiamo è che quella riforma non sia morta, ma si stia trasformando, come ripetono i vertici dell’Agenzia, per essere realizzata entro il 2015.

La seconda considerazione, molto più operativa, riguarda alcune regole applicative dello spesometro che necessitano di una rapida decisione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In particolare tre sono le misure per cui bisognerebbe trovare una soluzione. In primo luogo, la prima risposta l’attendono gli enti pubblici,  che con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 5 novembre 2013 avevano ottenuto una sospensione dell’obbligo per il 2012 e 2013 e un riavvio dell’obbligo dal 1 gennaio 2014 solo per le fatture non soggette all’emissione della fattura elettronica. Per questa ipotesi sarebbe giusto considerando che il 31 marzo 2015 la fattura elettronica diviene obbligatoria per tutta la pubblica amministrazione e le fatture commerciali sono già monitorate dal 1° luglio 2014 con la piattaforma dei crediti della PA che l’adempimento venga sospeso per il 2014 e poi definitivamente abolito.

La seconda  questione riguarda le agenzie di viaggio e i tour operator per i quali per le sole comunicazioni relative al 2012 e 2013 l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento del suo direttore del 2 agosto 2013 aveva previsto che le informazioni da trasmettere riguardavano le fatture emesse solo per importi superiori a 3.600 €. La previsione, che già all’epoca non si comprendeva perché dovesse essere solo temporanea riguardava il fatto che questi contribuenti, con riferimento specifico al regime speciale del 74 ter del Dpr 633/72 (regime Iva dei pacchetti di viaggio), sono obbligati solo quale regole di semplificazione a emettere fattura. Pertanto per questi contribuenti si chiederebbe una trasformazione della previsione temporanea in definitiva.

La terza questione da risolvere riguarda tutti gli esercenti al minuto per i quali l’Agenzia delle entrate, con lo stesso provvedimento emanato per le agenzie di viaggio, in  relazione alle difficoltà esposte dalle relative associazioni di categoria nell’estrazione delle informazioni relative alle fatture espressamente richieste dai clienti aveva concesso con riferimento, però, solo alle comunicazioni relative al 2012 e 2013   di trasmettere al fisco tutte le operazioni solo se di ammontare superiori a 3.600€. per questi contribuenti che per il 2014 dovrebbero trasmettere anche tutte le fatture emesse qualsiasi sia l’importo, bisognerebbe verificare se l’acquisizione dell’informazione è così importante ovvero se le difficoltà di estrazione ancora sussistono. Dopo questa analisi l’agenzia dovrebbe decidere se mantenere ancora la sospensione o se ovvero decidere di non richiedere il dato.

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